Intelligenza artificiale: strumento utile ma mai dimenticare il fattore umano

Di Intelligenza Artificiale si parla sempre più spesso. In un modo o nell’altro entra nelle nostre vite e si proietta in modo deciso sul nostro futuro. C’è chi ne decanta le svariate opportunità e chi invece la demonizza.

Anche il mondo del diritto non è esente: l’IA entra nelle aule di tribunale e negli studi legali. Ma in che modo? E quali saranno i vantaggi?

È ovvio che le soluzioni hi-tech, in un modo o nell’altro, facilitano procedure, integrano le capacità umane, rendono più fluide le attività quotidiane semplificando la ricerca di documenti o informazioni. Innegabile che abbiano anche dei rischi e che tenderanno a trasformare le odierne attività e professionalità.

Sarà un bene? Ancora presto per dirlo. Le novità hanno sempre bisogno di tempo per essere accolte, accettate e sedimentate.

Come si insedia nel campo legale e quali vantaggi porta? Le dichiarazioni dell’Avv. Fabio

Consulenze online, verifiche, innovazione, rapidità di alcuni processi altrimenti più lenti, maggiore precisione dei servizi. In ambito legale ci sarebbe anche la possibilità di un sostegno per valutare casi, prove e documenti. Ma siamo preparati a tutto questo? Chi vive in questo ambiente e lo esercita quotidianamente si riconosce in questi vantaggi?

“L’evoluzione tecnologica e l’applicazione dell’IA sono un punto di snodo che, partendo dalla precedente applicazione in settori informatici specifici, con un maggiore diffusione, oggi interessa i vari aspetti della vita umana e quindi delle professioni, delle attività imprenditoriali e dalla società in genere –spiega l’avvocato Massimiliano Fabio. Nel settore giuridico ritengo che l’uso dell’intelligenza artificiale possa essere uno “strumento di potenziamento di procedure di elaborazione di dati e approfondimento di temi, ma è assolutamente necessario che non si perda il contatto umano e le caratteristiche di valutazione di fatti e persone in tutti gli aspetti, sia di prova che di valutazione dei soggetti, elementi essenziali ed inscindibili del giusto processo”. E aggiunge: “L’analisi predittiva o l’applicazione di procedure di elaborazione, che non tengono conto dell’uomo e che non provengono da esso, possono costituire un pericolo di potenziali e gravi ingiustizie, atteso che un settore così delicato deve essere tutelato e garantito dalle migliori menti della nostra società, non sostituibili con surrogati digitali”.